L’Inter sfida Ancelotti. Un amichevole di lusso!

Amichevole, ma fino a un certo punto. La partita che chiude la tournée americana dell’Inter – a St. Louis, Missouri – contro il Real Madrid, è uno di quei classici che non passano mai di moda. Anche con le immagini in bianco e nero, come la prima Coppa dei Campioni targata Herrera. Battendo al Prater di Vienna il Real di Di Stefano, l’Inter di Angelo Moratti diventò Grande ed entrò nelle leggenda.

Ma ai nerazzurri non andò sempre così bene: specialmente negli anni Ottanta, quando il Real riuscì sempre a farla franca con strepitose rimonte, quasi sempre con i gol di Santillana, e qualche volta con l’aiutino. Come nella primavera ’85, nella partita passata alla storia per la biglia piovuta sulla testa di Bergomi dalle tribune del Bernabeu. L’ultimo atto ufficiale risale ai gironi di Champions nel ’98: sconfitta per 2-0 in Spagna, l’Inter si rifece a San Siro e vinse grazie a due magìe di Baggio.

Come quella con cui si presentò Adriano ai tifosi dell’Inter nell’estate 2001. In amichevole, ovviamente, ma fino a un certo punto, tra due club che negli States riscuotono sempre tanto appeal, come certificano le 12 coppe dei campioni complessive.

Se Inter-Chelsea aveva il sapore della nostalgia, complice l’incontro con Mourinho, Inter-Real sa anche un po’ di derby, visto l’incrocio – friendly, ma fino a un certo punto – con Ancelotti. Dopo Chelsea, Valencia e Juventus, si alza di un’altra tacca l’asticella per l’Inter di Mazzarri, che sul volo di rientro in Italia, avrà modo di riflettere bene su quello che bisogna ancora fare per rendere più competitiva la squadra per l’inizio del campionato. Cristiano Ronaldo e compagni gli chiariranno meglio le idee.

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